750° anniversario della Dedicazione della Basilica
Domenica 6 settembre 2015 si festeggerà il 750° anniversario della Dedicazione della nostra Basilica.
In tale gioiosa circostanza, la Celebrazione eucaristica delle ore 11,30 sarà presieduta dal Ministro provinciale dei frati minori dell’Umbria, M.R.P. Claudio Durighetto.
Ascolta l’omelia di p. Claudio e leggi il testo:
2015_09_06_Omelia_Durighetto_750°_Dedicazione
La dedicazione della Basilica di Santa Chiara in Assisi
(domenica 6 settembre 1265)
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Chiara di Assisi morì l’11 agosto 1253 nel monastero di San Damiano, poco fuori delle mura di Assisi. Dopo le esequie presiedute da papa Innocenzo IV il suo corpo fu sepolto nella chiesa di San Giorgio, all’interno delle mura cittadine, là dove anche le spoglie mortali del padre san Francesco avevano riposato per circa quattro anni, dal 1226 al 1230, prima di essere traslate nella basilica costruita in suo onore sul colle del Paradiso. Accanto alla chiesa di San Giorgio nella seconda metà del 1257 fu iniziata la costruzione di una nuova chiesa dedicata alla memoria della Santa discepola di Francesco, che nell’agosto del 1255 era stata canonizzata da papa Alessandro IV e godeva di una straordinaria devozione popolare, avvalorata da numerosi miracoli. Il 3 ottobre 1260 si poté procedere alla traslazione delle spoglie di santa Chiara dalla chiesa di San Giorgio al sepolcro in pietra preparato sotto l’altare maggiore della nuova chiesa, ancora in fase di costruzione.
Intanto anche la comunità di San Damiano aveva ormai completato il trasferimento dal piccolo monastero fuori delle mura cittadine – dove Chiara era vissuta per quarantadue anni e aveva dato inizio alla forma di vita evangelico-claustrale delle Sorelle povere – alla nuova sede monastica situata nei pressi della chiesa di San Giorgio, nel luogo dove prima si trovava il cosiddetto “ospedale di San Giorgio”, destinato all’accoglienza dei poveri, pellegrini e ammalati.
La dedicazione della chiesa di Santa Chiara in Assisi avvenne la domenica 6 settembre 1265, alla presenza del papa Clemente IV (Guido Foucois, sommo pontefice dal 22 febbraio 1265 al 29 novembre 1268), di numerosi vescovi e cardinali della Curia romana, che in quel periodo soggiornava a Perugia.
Il solenne evento, che consacrò al culto divino la neo-eretta chiesa di stile gotico-umbro, splendida nella sua semplice solennità, è testimoniato da alcuni documenti pergamenacei conservati nell’Archivio del Protomonastero Santa Chiara, tra cui lo strumento pubblico e autentico della consacrazione della chiesa di Santa Chiara, redatto dal notaio Tommaso Riccardi, che attesta l’avvenuta consacrazione il 6 settembre 1265. La dedicazione della chiesa, all’interno e all’esterno, fu effettuata dal cardinale Rodolfo di Chevrières, vescovo di Albano, mentre papa Clemente IV consacrò e unse di propria mano l’altare maggiore, sotto cui riposa il corpo della Santa, deponendo sotto la mensa diverse reliquie, tra cui reliquie del sangue di san Francesco, dei capelli, delle unghie e del velo di santa Chiara. Gli altari dei transetti – quello del transetto di destra dedicato alla beata Vergine Maria e quello del transetto di sinistra dedicato ai santi Giorgio, Cosma e Damiano – furono consacrati da due cardinali, rispettivamente Enrico de Bartholomeis, vescovo di Ostia, e Stefano vescovo di Palestrina. Tra le reliquie poste sotto le mense dei due altari minori troviamo attestate anche in questo caso reliquie del sangue e dei capelli di san Francesco, dei capelli, delle unghie e del velo di santa Chiara per l’altare del transetto destro; reliquie del sangue e dei capelli di san Francesco, dei capelli e del velo di santa Chiara per l’altare del transetto sinistro.
Un altro documento significativo relativo alla dedicazione della nostra basilica è la lettera Cum in septimana del 21 agosto 1265, con cui papa Clemente IV, allora a Perugia, ordinava ai Frati minori della chiesa di Santa Chiara di preparare tutto quanto occorreva per la consacrazione della chiesa, che egli prevedeva di effettuare la domenica 30 agosto (III Kal. Septembris). In realtà ne fu impedito per quella data e la consacrazione avvenne la domenica successiva, 6 settembre. La lettera è importante anche per attestare a quella data la presenza di una comunità di Frati minori a servizio del monastero e della chiesa di Santa Chiara, in obbedienza a quanto la Forma vitae dell’Ordine delle Sorelle povere chiede nel capitolo XII: «Per grazia chiediamo al medesimo Ordine anche un cappellano con un compagno chierico di buona fama, di prudente discrezione, e due frati laici amanti del vivere santo e onesto in aiuto alla nostra povertà,come per misericordia abbiamo avuto sempre dal predetto Ordine dei Frati minori, per la benevolenza di Dio e del beato Francesco» (RsC 12, 5-7).
Lo stesso papa Clemente IV il 31 dicembre 1266 concederà al monastero di Assisi di continuare a professare la Regola di Chiara, confermando ad instar di papa Innocenzo IV la sua Forma vitae, nonostante fosse già in vigore la Regola data a tutti i monasteri da papa Urbano IV nel 1263.