Festa del voto: il Messaggio delle Clarisse
Festa del Voto 2023
(Basilica di Santa Chiara, 22 giugno 2023)
Carissimi, il Signore vi doni la Sua Pace!
Ci ritroviamo ancora una volta in questo luogo, che custodisce le spoglie mortali di santa Chiara, per fare memoria grata della sua santità, della sua vita donata a Dio nell’umiltà e nel nascondimento del piccolo monastero di San Damiano, offrendo e intercedendo per la salvezza delle anime, per il bene della Chiesa e per la sua Città di Assisi.
Con la Festa del Voto ricordiamo in modo particolare i due episodi in cui Chiara e le sorelle hanno pregato per la liberazione di Assisi dall’assedio dei nemici, i quali, vicino alle porte della città «giunsero dentro i confini del monastero, anzi fin dentro il chiostro delle vergini» (FF3201). Santa Chiara prega per l’incolumità delle sue sorelle, chiedendo al Signore di custodirle, perché lei da sola non le può salvare, e assicurandole della protezione divina: «Vi assicuro, figliole, che non soffrirete alcun male. Soltanto abbiate fede in Cristo»; e prega per la Città, invocando su di essa il soccorso da parte di Dio. Anche davanti all’assedio delle truppe di Vitale di Aversa, Chiara non rimane indifferente verso il pericolo che incombe sugli abitanti di Assisi e, chiamate a sé le sorelle, le esorta alla preghiera e alla penitenza: «Andate al Signore nostro e chiedete con tutto il cuore la liberazione della città».
Tutto questo non è un fatto del passato, che noi ricordiamo con gratitudine, ma che non tocca la nostra storia, la nostra quotidianità. Anche oggi siamo continuamente “assediati dai nemici”: ci sono guerre e violenze in molte parti del mondo (quella che Papa Francesco definisce “terza guerra mondiale a pezzi”); si susseguono ovunque calamità naturali devastanti; tantissimi uomini, donne e bambini sono costretti a lasciare la loro terra per fuggire i pericoli e la povertà, nella speranza di un futuro migliore; l’uomo di oggi sembra voler allontanare sempre più Dio, Padre e Creatore, dalla propria vita, nella ricerca di una autodeterminazione senza limiti, che conduce però verso un’autodistruzione.
Santa Chiara ci insegna a riconoscere la nostra piccolezza e fragilità di creature e ad abbandonarci con fiducia nelle mani del Padre delle Misericordie; a riporre tutta la nostra sicurezza in Gesù, nostro Salvatore, presente in mezzo a noi nell’Eucarestia con il Suo vero Corpo; ci ricorda l’importanza della gratitudine e del farci carico delle sofferenze degli altri, superando ogni forma di indifferenza. E ci mostra una verità che, in questo tempo travagliato della storia, spesso ci ricorda Papa Francesco: «nessuno si salva da solo». Chiara da sola era impotente, da sola non poteva difendere la Città: si è affidata a Dio e ha coinvolto nella preghiera le sue sorelle. Soltanto ritrovando una relazione vitale con Dio e promuovendo in ogni ambito – familiare, civile, sociale ed ecclesiale – una cultura della fraternità, possiamo affrontare le grandi sfide che interpellano oggi l’umanità intera: non più “gli uni contro gli altri”, ma solo “insieme”, come fratelli e sorelle, figli di un unico Padre, possiamo guardare con speranza al futuro che ci attende.
Cari fratelli e sorelle, con la benedizione di santa Chiara vi accompagna la nostra preghiera: «Il Signore sia sempre con voi ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui».