Impressione delle stimmate di san Francesco


Dettaglio eventi


Francesco Tartaglia, Stigmate di san Francesco (1527), Assisi, Santa Chiara, cappella di san Giorgio.

È nota la fervente devozione nutrita da Francesco d’Assisi per Gesù crocifisso, spiritualmente incontrato agli inizi della sua conversione nella fatiscente chiesetta di S. Damiano. Devozione che egli ha cercato di trasmettere con le parole e l’esempio della vita a quante più persone poteva. Le stimmate, che prodigiosamente il Signore ha impresso nella sua carne, sono l’espressione più alta e intensa di questo rapporto di devozione e di amore. Il fatto avviene nel settembre del 1224. In quei giorni Francesco si è ritirato nell’eremo della Verna per trascorrervi un periodo di particolare dedizione alla preghiera, al digiuno e alla penitenza. Un giorno, attorno al 17, mentre è immerso nella meditazione della Passione, misticamente annunciato dalla visione di un Serafino, gli appare il Signore e poi, «d’un tratto», come racconta il Celano, «cominciano ad apparire nelle sue mani e nei piedi le ferite dei chiodi… e anche il fianco destro, come trafitto da una lancia, è segnato da una rossa cicatrice, che emette sangue». L’evento, che ha fatto del Poverello un «mirabile segno» di Cristo, caratterizza anche la spiritualità francescana.

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