Festa del voto
ASSISI – “Ci siamo ripetuti mille volte in questi giorni, quasi per esorcizzare, che andrà tutto bene e Chiara disse qualcosa di simile alle sue sorelle per la nostra città quando le rassicurò che ci saranno guai, ma la città sarà salva. Però se abbiamo scrutato, aggiunse e era sicuramente nelle sue stesse parole, nei suoi pensieri, se sarà fedele ai comandamenti di Dio”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino lunedì 22 giugno durante la cerimonia che si è tenuta nella basilica di Santa Chiara, in occasione della festa del Voto, celebrata in ricordo della liberazione di Assisi, dall’assedio dei saraceni, grazie alla preghiera di intercessione di Santa Chiara.
Soffermandosi su questo periodo di emergenza da coronavirus vissuto a livello mondiale, il vescovo ha spiegato che in questa pandemia la sofferenza ci ha uniti. “Abbiamo potuto scoprire – ha detto – che eravamo tutti vulnerabili, ammalabili e dovevamo combattere insieme. Se c’è una sola forza che può combattere vincendo è l’amore.
Durante la cerimonia sono stati tanti i toccanti momenti che, nonostante le misure di sicurezza per evitare il contagio da coronavirus, hanno visto la partecipazione di un bel numero di fedeli.
Tra questi significativi gesti anche il saluto delle Clarisse, l’omaggio floreale del sindaco di Assisi Stefania Proietti, la lettura dell’ordinanza del consiglio comunale con cui il 26 maggio 1644 venne istituita la festa del Voto, l’offerta dei ceri, la celebrazione di Compieta e benedizione Eucaristica e il saluto del ministro provinciale dei Frati Minori dell’Umbria.
Al termine delle celebrazioni una rappresentanza delle autorità religiose e civili si è recata a San Damiano per una preghiera di intercessione nel luogo di Santa Chiara, e la città sarà illuminata dalle fiaccole a cura dell’Ente Calendimaggio.