Benvenuto nella Basilica di santa Chiara in Assisi,
la chiesa che la fede e la pietà popolare hanno eretto in onore della prima e più fedele discepola di san Francesco. La Basilica fu costruita accanto all’antica chiesa di san Giorgio, luogo della prima sepoltura sia di san Francesco nel 1226, sia di santa Chiara nel 1253.
I lavori di costruzione della Basilica e del Monastero affiancato ad essa iniziarono nel 1257, due anni dopo la canonizzazione di Chiara. Il 3 ottobre 1260 il corpo della Santa fu posto sotto l’altare maggiore e, nel 1265, si celebrò la solenne consacrazione della Basilica.
La tipica facciata, come tutto il complesso basilicale, è abbellita all’esterno con alternate strisce di pietra bianca e rosa del Subasio. A sinistra dell’edificio sono visibili tre grandi archi rampanti costruiti alla fine del 1300. L’interno della Basilica, che un tempo doveva essere tutto affrescato, è lineare e limpido nella sua struttura gotica a croce latina, con un’unica navata che termina in un transetto con abside poligonale.
Dal lato destro della navata si accede alla Cappella di san Giorgio. Qui viene custodito il prezioso Crocifisso, che nella chiesa di San Damiano parlò al giovane Francesco. E’ un’icona a forma sagomata di stile bizantino del XII secolo.
Pregando davanti a questo crocifisso san Francesco, nel 1205, riceve la chiamata a lavorare per la Chiesa del Signore: “Va’ Francesco, ripara la mia casa che, come vedi, è in rovina”. Egli interpreta dapprima la voce del Cristo come una richiesta di restauro materiale della chiesetta di San Damiano e solo in seguito comprese che il Signore lo chiamava a lavorare per la Chiesa fatta di pietre vive.
Dietro al crocifisso la cappella è adornata di affreschi trecenteschi, tra cui la Maestà di Puccio Capanna (1335): raffigura la Vergine in trono col Bambino benedicente, a sinistra santa Chiara e san Giovanni Battista, a destra san Michele Arcangelo e san Francesco. Sul lato destro, dietro la grata, si apre il coro, il luogo della preghiera delle sorelle Clarisse.
L’Altare maggiore è circondato da una pergola di 12 colonnine poligonali, opera di uno scalpellino umbro del XIV secolo, con una cancellata in ferro battuto di epoca medievale.
Sopra l’altare maggiore campeggia la grandiosa croce di madre Benedetta (1260), attribuita al cosiddetto “Maestro di Santa Chiara“, che si vuole sia anche autore della tavola di S. Chiara e di quella della Madonna della Cortina. Ai piedi del Cristo, Francesco e Chiara adoranti e l’immagine dell’abbadessa Benedetta che la commissionò.
Nel braccio sinistro del transetto si conserva la Pala di santa Chiara (Chiara indica la croce: Cristo e attorno otto scene della sua vita, 1283). Sulla parete di fondo è dipinto un delicatissimo Presepio di scuola umbro-senese del XIV secolo. Nelle lunette, scene dall’Antico Testamento (fine XIII sec.).
Nel braccio destro del transetto la Pala della Madonna col Bambino (Madonna della Cortina, seconda metà del XIII secolo). Affreschi sempre riferiti a santa Chiara (morte e funerale della santa), e scene bibliche del Maestro Espressionista di santa Chiara (prima metà del XIV sec.).
Lo stesso autore, probabilmente, ha affrescato anche le quattro lunette della volta a crociera sopra l’altare, che raffigurano la gloria celeste “al femminile”. In ogni vela sono dipinte due sante vergini, ciascuna posta in piedi all’interno di un’edicola marmorea con sotto scritto il nome: nella vela verso l’abside la Vergine Maria e santa Chiara; nella vela meridionale santa Cecilia e santa Lucia; nella vela verso la navata sant’Agnese martire e sant’Agnese d’Assisi; nella vela a settentrione santa Caterina d’Alessandria e santa Margherita.
In prossimità del transetto, a sinistra, si apre la Cappella di Sant’Agnese, oggi Cappella del Santissimo Sacramento. Vi si accede per un grande arco ogivale, ridimensionato in basso da una balaustra di pietra, munita di una cancellata in ferro battuto. Qui sono sepolte sant’ Agnese e Beatrice, sorelle di santa Chiara, la madre Ortolana, la cugina Amata e madre Benedetta, prima abbadessa dopo S. Chiara.
Dalle scale, situate a livello della seconda campata della Basilica si accede alla cripta. Costruita negli anni 1852-1872, ristrutturata nel 1935 in forme neogotiche, custodisce i resti mortali di S. Chiara, venerati in una semplice urna di pietra bianca e rosa del Subasio. Di recente costruzione l’ambiente dove sono esposte le reliquie francescane-clariane. Il corpo di S. Chiara, ritrovato sotto l’altare maggiore nel 1850, è il cuore di questo luogo. Chiara che nella sua vita si è fatta preghiera, oggi intercede presso il Padre per le sue figlie e i suoi figli. Per i suoi meriti un soffio nuovo dello Spirito reca sollievo al cuore affranto e umiliato di ogni uomo.
Il Signore ti dia pace!